Un viaggio nel tempo

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La nostra
storia

Un viaggio nel tempo

Benvenuti nella sezione storica delle Terme Acqua Pia, un viaggio attraverso il tempo per esplorare l’evoluzione di uno dei gioielli del benessere in Sicilia.
Immergetevi nella storia, scoprite come le nostre tradizioni si intrecciano con l’innovazione e capite il ruolo fondamentale delle Terme Acqua Pia nel panorama del benessere siciliano.

Traversata nel tempo

Le tre fasi storiche delle Terme Acqua Pia

Un’antica leggenda narra di Cinzio e Corinzia, due giovani pastori della Valle del Belice, che indossate le bianche vesti da cerimonia, discendevano il dolce pendio cosparso di ginestre selvatiche per dirigersi verso la fonte sacra.

Dai mille rivoli la calda e benefica sorgente sgorgava dalla terra feconda portando con il suo ininterrotto scorrere una promessa di continuità che ben trova eco nella umana aspirazione all’eternità.

Consumati i riti sacri Cinzio e Corinzia rientravano nella loro grotta portando con sé questa speranza di immortalità.

La leggenda non si discosta molto dalla realtà, essendosi formata dalle narrazioni tramandate nei secoli, quando i luoghi erano abitati da popolazioni e coloni locali che utilizzavano il limitrofo fiume Belice, allora navigabile, quale via di comunicazione da Selinunte verso l’interno della Valle e, nel far ciò, si imbattevano nelle fonti di Montevago.

Ma tanto fascinosa doveva essere la fonte che, nei secoli, numerosi insediamenti di popolazioni, sopraggiunti per terra o navigando le acque del Belice erigevano le proprie abitazioni nelle vicinanze, in modo da poter fruire giornalmente delle acque calde.

La ricerca storica ci riporta i ritrovamenti effettuati sulle alture e nelle maestose caverne della vicina rocca “Vuturo”.

Le fonti termali, che nel periodo invernale erano sottomesse alle acque del Fiume Belice, in estate assumevano infatti la connotazione propria di una sorgente, pronta a concedere benessere e salute a tutti coloro che in pace andavano a “passare le acque”.

La vicinanza delle acque termali con quelle del Belice rendeva la temperatura del Fiume particolare. La notizia è già riferita nel 1743 dallo storico Antonino Mongitore che nel tomo: “Della Sicilia Ricercata”, cita a sua volta Antigono Caristio (II d.C.), e la sua Historiarum mirabilium collectanea; il Fiume Belice, allora chiamato Crimiso, “mostra di meraviglioso che […] le sue acque che in superficie son fredde nella parte inferiore si mostrano calde”. Spiega il Mongitore che “la cagione di questa diversità nasce perché scorrendo sopra miniere sulfuree, concepisce nella sua parte inferiore il calore” mentre la superficie esposta all’aria fredda “ritiene la sua naturale freddezza”.  

I trattati che trattano delle sorgenti termali risalgono invece al 1794 con il “Discorso istorico-analitico delle acque minerali e termali di Sicilia” di Vincenzo Ryolo, primo uomo di scienza a censire le acque dell’isola mentre, successivamente, nel 1864 il sacerdote Vincenzo Farina nel tomo “Le terme selinuntine ossia Cenno della Grotta vaporosa e delle acque minerali del Monte S. Calogero presso Sciacca” parla delle acque che escono calde dalla sponda sinistra del Belice a Montevago.

Successivamente, nel 1894, Luigi Tioli censisce “Le acque minerali e termali del Regno d’Italia” e la sorgente di Montevago, “grossa borgata in Valle di Mazara a pochi chilometri dal mare africano” ove “si trova un’acqua solforosa calda, che qualcuno del luogo usa come bagno nelle malattie reumatiche e cutanee”.

Vari studi sulle acque termali trattano nel ‘900 delle terme di Montevago; il più importante quello condotto dalla Sezione Idrografica di Palermo che riporta: “merita menzione la sorgente termale […] acque calde che scaturisce sulla sponda sinistra del Belice qualche metro più alta dell’alveo […]. L’acqua a 31 gradi di temperatura è limpida, inodore insapore e durante l’estate gli abitanti dei paesi vicini vi si recano a prendere dei bagni”.
Tuttavia nel ‘900 la sorgente era utilizzata dalla popolazione locale ancora con grande difficoltà, per via dei collegamenti. Per “passare le acque” bisognava percorrere una trazzera sconnessa che scendeva da Montevago oppure, nella stagione estiva, sentieri e stradelle di campagna che, dal ponte sul fiume Belice raggiungevano il sito. Solamente nel 1958 la sorgente fu collegata con una piccola strada interpoderale.

Nel 1922 Pietro Giuffrida, stimato ed apprezzato medico del comprensorio, acquistava il fondo rustico “pascolabile ed incolto” “Catalani – Acque calde, all’interno dell’ex feudo Diesi e con esso la polla di acqua termale ivi presente. Il sottosuolo del terreno era noto anche per la presenza di possibili “giacimenti zolfiferi” nonché per una ulteriore limitrofa sorgente, poi scomparsa, meglio individuata per le “esalazioni di anidride solforosa”.

Nel 1933 Pietro Giuffrida, con la collaborazione del fratello Giovanni, realizzava un piccolo stabilimento termale, oggi tuttora presente ed anche utilizzato, ed iniziava a sperimentare le qualità curative delle acque, inviandovi per le “cure” i propri pazienti ed a ricercare illustri cattedratici con i quali avviare un protocollo di indagini e sperimentazioni.

Nel 1973 la moglie, Antonietta Tiby, sviluppava l’iniziativa e, con grande determinazione, costruiva il nuovo stabilimento termale. Dal 1976, ottenuto il riconoscimento termale, avviava l’attività termale e quella turistica-ricreativa.

Dall’intuito di Pietro Giuffrida e, successivamente, dalla determinazione della consorte Antonietta Tiby, trae quindi origine l’attuale Centro termale, con i suoi servizi di Terme Divertimento, Terme Salute e Terme Benessere.

Molti secoli sono trascorsi dai tempi in cui il fiume Belice era navigabile ma ancora oggi la sorgente, attentamente curata e giornalmente monitorata, continua a scorrere, donando salute e bellezza a coloro che si immergono ma consentendo anche un tuffo nel passato, al limite dell’immaginazione e della realtà, un collegamento ideale con le antiche popolazioni del luogo, che furono le prime a scoprire le qualità salutari ed il fascino di questo incantevole sito.

Accanto all’antico stabilimento termale realizzato negli anni ’30 (quasi un secolo!!!), circondato dalle ridenti colline della Valle del Belice e dalla ricca macchia mediterranea, all’interno di un verde parco attrezzato si trova oggi il Centro Termale “Acqua Pia”, dove sono esaltate le virtù salutari di queste purissime acque che ancora oggi vengono utilizzate, così come sgorgano dalla sorgente.

La ricerca scientifica ha confermato ed avvalorato il valore sinergico della sorgente, riconoscendone le capacità terapeutiche ma anche il valore estetico e rilassante.

A poca distanza dalle antiche sorgenti, collegato da un salutare percorso nel parco, sorge oggi il “borgo termale”, di recente realizzazione, che assicura comode camere, un solarium, una piccola vasca ed un incantevole panorama.

Memorie visive

Galleria di immagini d’epoca delle Terme Acqua Pia

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